Cosa rimane alla fotografia di moda quando, come accaduto nei mesi di pausa forzata del lockdown, deve fare a meno della moda stessa? Le rimane il corpo, nudo, sembra rispondere il progetto fotografico inedito di Maddalena Arcelloni, esposto nella mostra “Incredibly Close” a cura di Giusi Affronti. In dodici scatti di piccolo e grande formato, la fotografa presenta un corpo maschile sconosciuto come unico luogo di scoperta possibile in un momento storico che vieta la novità di luoghi inesplorati.
Maddalena Arcelloni, fotografa di moda che si divide tra Milano e New York, si trova negli Stati Uniti quando scattano le misure di confinamento per l’emergenza Covid-19. Più precisamente nel Maine, a condividere, fortuitamente e forzatamente, un appartamento con un uomo sconosciuto.
L’obiettivo della sua macchina fotografica sarà lo strumento che la aiuterà a conoscerlo, sondandone i frammenti di pelle, le imperfezioni, le pieghe, le cicatrici. E rendendoglielo incredibilmente intimo e incredibilmente vicino.
Attraverso il suo medium, la fotografa arriva alle fondamenta del corpo, all’essenza e all’essenziale.
La bocca, la lingua, la palpebra, l’ombelico, le articolazioni: alcuni particolari sono fotografati secondo una prospettiva iperrealistica. Ma pur affondando letteralmente lo sguardo nel corpo, gli scatti di Maddalena restituiscono un’estetica eterea, rischiarata da una luce diafana che rende la carne impalpabile e la trasforma in materia spirituale.
Il lavoro di Maddalena Arcelloni spicca per l’individualità della ricerca e della personale visione della moda, esprimendo allo stesso tempo un’estetica contemporanea.